Il Sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, afferma che Rifiuti Zero non esiste.
Chiediamo al Sindaco di incontrarci e di permetterci di illustrare cosa significa Rifiuti Zero e come si può raggiungere con il contributo di tutti.
Rifiuti Zero (Zero Waste) è una strategia di riduzione dei rifiuti che si propone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti, considerati non come scarti, ma come risorse da riutilizzare come materie prime seconde, tendendo ad annullare o diminuire sensibilmente la quantità di rifiuti da smaltire. Il processo si basa sui principi dell’economia circolare e sulla salvaguardia delle risorse presenti in natura.
Schematicamente è possibile riassumere la strategia Rifiuti Zero in tre punti:
1. strutturare un sistema di raccolta che aumenti la quantità di materiale differenziabile e ottimizzi la qualità del materiale da riciclare, diminuendo contestualmente la quantità di rifiuti prodotti;
2. sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili, riutilizzabili e riparabili (packaging sostenibili e riutilizzabili, vuoto a rendere, ecc.).
3. incentivare il riuso e la riparazione di oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano la percentuale di scarti (es. prodotti sfusi o alla spina).
Ancora oggi pensiamo che i materiali di scarto siano rifiuti da seppellire in discarica o incenerire, mentre in realtà sono risorse preziose a cui si può dare una seconda vita, allungando il ciclo di vita delle cose e rispettando il ciclo della natura, per tutelare il futuro delle generazioni a seguire, ma anche il nostro benessere fisico e la salvaguardia dell’ambiente.
Questa proposta della rete Rifiuti Zero - in linea con le direttive dell’Unione europea e con il PNRR - conta più di 330 comuni in Italia, di cui 20 nelle Marche; da ultimo ha aderito il piccolo Comune di Mondavio.
A Pesaro è nato un gruppo che aderisce al movimento Rifiuti Zero di alleanza tra comuni e comunità e che sostiene questa una strategia del sì: sì al taglio della produzione dei rifiuti, sì alla raccolta differenziata, sì alla tariffa puntuale, sì al riuso e alla riparazione, sì al riciclo e al recupero di materia a freddo.
Invitiamo Confindustria e tutte le imprese a intraprendere un percorso sostenibile di effettiva conversione all'economia circolare, realizzando compiutamente il principio della responsabilità estesa del produttore.
La vision dell’economia circolare è tutta concentrata sulla conservazione di materiali e risorse nel sistema, con la minimizzazione delle cosiddette “dispersioni”, come lo smaltimento in discarica e i sistemi Waste-to-Energy (WtE). Infatti, il recupero di energia dai rifiuti (attraverso l’incenerimento o il co-incenerimento) distrugge grandi quantità di risorse, richiede l’estrazione di nuove materie prime primarie, perpetua un modello di economia lineare e rilascia gas serra (GHG) da materiali fossili (per esempio, soprattutto di plastiche e materiali tessili). Questa pratica chiaramente minaccia gli sforzi dell’Unione Europea, che sta cercando di “decarbonizzare” le economie degli Stati. Inoltre, è un modo inefficace di produrre energia, con emissioni unitarie di CO2 per kWh più alte delle convenzionali centrali elettriche che usano combustibili fossili.
In questa prospettiva, Rifiuti Zero è un traguardo da raggiungere e, nel frattempo, una discarica di servizio è necessaria e va localizzata e dimensionata nel rispetto del principio “chi inquina paga” e del criterio di prossimità previsti a livello europeo. La nostra strategia sostiene le piccole discariche sul territorio, che inquinano meno e fanno leva sulla responsabilità i cittadini.
Daniele Antonozzi
Presidente, Marche a Rifiuti Zero